Sono una vecchia diabetica di 80 anni, mi chiamo SI e come se non bastasse soffro anche di ipertensione arteriosa grave, miocardiopatia dilatativa e polmoniti ricorrenti; mi trovavo allettata da molte settimane a casa, quando il medico di base mi ha scoperto una piaga da decubito sul sacro. Mio fratello minore se l’è presa con la badante, che a suo dire aveva trascurato sia l’odore che le macchie sulle lenzuola, ma è anche vero che sto sempre sdraiata, collaboro poco e sono pigra.
Un giorno il Dr. CB, nostro medico di famiglia da tanti anni, si è presentato a casa con un dottore dall’aspetto giovanile, il Prof. Durante: dopo aver scoperto le mie nudità hanno confabulato a lungo e il Dr CB ha scritto un sacco di cose sul suo ricettario rosso.
Il professore, poi, mi ha parlato a lungo della mia grave piaga da decubito, mi ha imposto alcune cose da fare e la faccenda non mi è piaciuta molto. Mi ha prelevato del materiale dal decubito e medicata con una specie di materassino soffice.
Il Dr. CB, seguendo le indicazioni del Professore, mi ha prescritto degli antibiotici – meno male che Ivanovna era brava a fare le punture – e ha insegnato a mio fratello a disinfettare e medicare la ferita sul sacro. Il Prof. mi ha visitato tante volte, talora, mi raccontano, usava pinze, forbici e bisturi, talora invece uno strumento strano con cui sentivo mi raschiava la ferita; poi un giorno ha consigliato a mio fratello di proseguire le cure con una specie di tavoletta bianca ruvida che mi doveva applicare tutti i giorni.
Sentivo il Professore istruire Ivanovna sul modo di lavarmi le parti intime e su come cambiarmi posizione e convincermi di mettermi in poltrona, m’ispirava fiducia e quindi nonostante la mia nota indolenza ho cominciato a collaborare davvero; un certo giorno era arrivato, dico così perché erano le parole del Prof., e insieme ad un collaboratore mi hanno applicato una medicazione attaccata ad una macchina rumorosa che faceva il vuoto.
La macchina non era grande, ma per funzionare senza filo di corrente, andava caricata ogni notte come un cellulare. Non mi faceva male, era una sensazione strana come se qualcuno mi succhiasse la pelle, i risultati furono immediati e il Prof, dopo sole 2 settimane di medicazioni sottovuoto, disse che si poteva staccare tutto e passare ad una medicazione che ci doveva portare verso la guarigione completa; così fu, e dopo altri 20 giorni di medicazioni, il Professore dichiarò guarita la mia piaga da decubito (a dire il vero, lui non l’aveva mai chiamato così, gli piaceva definirlo lesione da pressione) e prendendo da parte la badante e mio fratello, con ampi gesti, deve averli catechizzati per benino su come si assiste una vecchia signora; quel giorno quel Professore Durante mi risultò quasi simpatico…
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