L’immobilità può essere dovuta a:
- ricoveri ospedalieri di lunga durata
- paralisi
- infortuni che richiedono una lunga immobilità al letto
- disabilità fisica
I punti del corpo più colpiti sono i talloni, i fianchi, le natiche, il coccige, la regione sacrale, le prominenze ischiatiche ( le ischiatiche sono le zone del corpo che poggiano quando siamo seduti) e qualsiasi parte si trovi compressa per un lungo periodo.
Fattori che aumentano il rischio di formazione di piaghe da decubito (lesioni da pressione):
- l’età: la pelle degli anziani è in genere più fragile, più sottile, meno elastica e più secca rispetto a quella dei più giovani. Inoltre in età matura si producono nuove cellule della pelle più lentamente , ciò la rende più vulnerabile ai danni.
- mancanza di percezione sensoriale: lesioni del midollo spinale o disordini neurologici possono provocare una perdita di sensibilità. L’incapacità di sentire il dolore e quindi la mancanza di una spinta a cambiare posizione da seduti o sdraiati contribuisce alla formazione di lesioni da pressione;
- perdita di peso: il dimagrimento è comune durante le malattie prolungate, inoltre l’atrofia muscolare ed il deperimento sono fenomeni che si presentano spesso nelle persone con paralisi. La perdita di grasso e di muscolo favorisce l’indebolimento della cute con il risultato che le ossa la “bucano” con più facilità;
- disidratazione e malnutrizione: il corpo ha bisogno di assorbire liquidi a sufficienza, calorie, proteine, vitamine e minerali per ben funzionare e per mantenere la pelle sana e prevenire la ripartizione dei tessuti;
- eccessiva secchezza o al contrario una pelle troppo grassa. In entrambi i casi cresce l’attrito tra la cute e gli indumenti o con la biancheria da letto. Ciò favorisce la formazione di piaghe da decubito;
- patologie che interessano il buon funzionamento del flusso sanguigno. Malattie vascolari oppure il diabeteaumentano il rischio di danno tissutale;
- il fumo: riduce il flusso di sangue e limita la quantità di ossigeno nel sangue. I fumatori tendono a sviluppare le ferite in maniera più grave.
Il vulnoterapeuta ha molti strumenti per ridurre le dimensioni della piaga da decubito e per curarla definitivamente. A seconda della gravità, ci sono quattro gradi di definizione stabiliti dalla EPUAP European Pressure Ulcer Advisory Panel, si interviene in maniera conservativa o anche per via chirurgica con innesti cutanei o lembi tessutali.